COLTIVAZIONI
Tra le nostre coltivazioni, la regina indiscussa è la Pesca di Volpedo, frutto che parla della storia e della tradizione del nostro Territorio e di tutte le Valli che lo compongono. Ma vediamo qual è la storia della Pesca di Volpedo.
La coltivazione della pesca è il frutto di una storia iniziata a fine ‘800 sulle colline del Roero, a Volpedo risalgono agli anni ’20 del secolo scorso.
Le Pesche coltivate a Volpedo non appartengono a ecotipi autoctoni ma a varietà di diffusione internazionale, scegliendo tra le novità più recenti quelle che meglio dimostrano di adattarsi al pedoclima della zona.
La tradizione e le fantastiche caratteristiche delle Pesche di Volpedo vanno ricercate nelle pratiche colturali, tra cui la raccolta “sull’onda” che prevede una raccolta lenta in modo che ciascun frutto sia raccolto alla miglior maturazione.
Tra le varietà di pesche introdotte negli anni ’60: Glohaven, Elegant Lady, Cresthaven, Redhaven, Early Redhaven, Dixired, Fayette, Maria Bianca e Rosa del West. Negli anni ’80 si aggiunsero poi MyCrest, Spring Crest, Spring Lady, Royal Glory.
L’uso della denominazione Pesche di Volpedo risale agli inizi del ‘900. Intorno al 1920 a Volpeglino, un piccolo comune del territorio la peschicoltura si sviluppò grazie all’attività del Cav. Guidobono, che propose un’alternativa alla viticoltura dilaniata dalla fillossera. Per i primi impianti di pesco furono utilizzate le varietà Waddel (o Guidobono).
Tra il 1925 e il 1930 la peschicoltura si sviluppò anche nei paesi limitrofi a Volpeglino, fino oltre le pendici delle vicine colline. Si deve successivamente a Carlo Baravalle, avvocato prestigioso del foro Torinese, il vero sviluppo commerciale del frutto. Questi pose al centro del proprio impegno amministrativo (1935-43) la questione frutticola.
Nel 1935 pensò all’istituzione di un mercato costruito nel 1936. Contemporaneamente a Volpedo si costituiva l’Associazione Frutticoltori con funzioni promozionali e formative per gli agricoltori. Il 17 Luglio 1937 l’avvocato Carlo Baravalle annuncia la Sagra delle rinomate Pesche di Volpedo indicando la presenza di tutti i produttori con il meglio della loro produzione.
Nel 1936 dagli atti comunali risultavano commercializzati 872,15 quintali che dopo tre anni erano saliti a 3990,39. Nel 1941 solo sul mercato di Volpedo furono trattati oltre 8.400 quintali di pesche. Alcuni agricoltori locali testimoniano come quelle pesche venissero commercializzate già all’epoca col nome Pesche di Volpedo.
Il mercato di Volpedo segna altresì la crescente reputazione della qualità di pesche prodotte nell’areale. Nel 1992 fu costituito il Consorzio Val Curone e Val Grue, prevalentemente incentrato sulla produzione di pesche, mentre nel 1993 fu acquisito il marchio Pesca di Volpedo.
Insieme alle Pesche di Volpedo, le nostre coltivazioni sono cresciute portandoci oggi a coltivare diverse varietà delle Albicocche di Volpedo, insieme ai frutteti di Ciliegie, di Prugne e Pere, con una piccola produzione di fragole, lamponi, more, fichi e tanto altro.